giovedì 9 luglio 2015

La scomparsa del marchese Luigi Coda Nunziante

La sera di martedì 7 luglio nella sua villa di Colognole, presso Firenze è venuto a mancare il marchese Luigi Coda Nunziante di San Ferdinando, presidente dell’Associazione Famiglia Domani e protagonista instancabile di tante battaglie in difesa della famiglia e dei valori tradizionali. 
Il marchese Luigi Coda Nunziante era nato a Napoli il 20 settembre 1930 da un’illustre famiglia che contava, tra i suoi antenati, quel Vito Nunziante, che, con il cardinal Ruffo, aveva capeggiato l’insorgenza antigiacobina del 1799. Un’altra figura preminente era stato il marchese Ferdinando Nunziante, deputato per quattro legislature e poi senatore del Regno, distintosi per le sue opere benefiche nel Mezzogiorno, e soprattutto per il suo aiuto prestato agli orfani del Terremoto di Messina.Dopo aver frequentato l’Accademia di Livorno, Luigi Coda Nunziante era entrato come ufficiale nella Marina militare italiana, raggiungendo il grado di capitano di fregata e svolgendo importanti missioni come pilota militare sulle portaerei. Dimessosi dal servizio permanente effettivo, si era dedicato con slancio a servire il Paese nella vita pubblica. Dopo una breve esperienza politica nelle fila del Movimento Sociale italiano, aveva compreso la necessità di una ricostruzione culturale e morale della società al di fuori dei partiti politici.
Aveva partecipato attivamente a tutte le iniziative del Centro Culturale e poi della Fondazione Lepanto e nel 1987 aveva fondato e diretto l’Associazione Famiglia Domani, distintasi per le sue campagne pubbliche in difesa dei valori familiari. Insieme alla principessa Elvina Pallavicini costituì nel 1997 la associazione Noblesse et Tradition, che raccoglieva qualificati esponenti dell’aristocrazia internazionale. Il suo ultimo intervento pubblico avvenne il 9 marzo di quest’anno a Palazzo Pallavicini per ricordare i dieci anni di scomparsa della principessa romana. In quest’occasione rievocò l’immagine, utilizzata dal cardinale Stickler, dei “Triari”, i soldati più esperti, più agguerriti, più coraggiosi che l’esercito romano schierava nell’ultima fila di battaglia. Quando erano sconvolte la prima, la seconda fila, la terza, risuonava il grido «res ad triarios venit».
Era l’ultima possibilità. E più di una volta, anzi si può dire quasi sempre, i Triari riuscivano a travolgere gli attaccanti e a rivoluzionare completamente le sorti della battaglia. I Triari moderni oggi sono le élites tradizionali e le élites spirituali analoghe moderne. E il marchese Coda Nunziante faceva sua la preghiera all’Onnipotente del cardinale Stickler affinché «attraverso e con l’intercessione della Madonna di Lepanto e di Vienna, questi triarii nuovi, rinnovati, accresciuti attraverso le nobiltà spirituali moderne, possano veramente rovesciare le sorti di questa lotta, di questa sconfitta che ci minaccia tutti e che possano veramente portare a nuove conquiste, a nuovi trionfi dei nuovi e antichi valori umani e cristiani».
Luigi Coda Nunziante apparteneva a questa élite. Fu un cattolico esemplare e un perfetto gentiluomo formato ai sentimenti dell’onore e all’attaccamento ai valori patriottici e religiosi che seppe trasmettere ai suoi familiari. Era sposato con la contessa Gabriella Spalletti Trivelli da cui ha avuto cinque figli e quindici nipoti.

da: www.corrispondenzaromana.it

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